Il filo interrotto Cesare De Michelis all’Ateneo Veneto
Il suo intervento ruota attorno al filo interrotto, ovvero alla discontinuità tra la grande generazione dei Piovene, Parise, Meneghello, Rigoni Stern, e i nuovi narratori veneti. Tra i primi e i secondi manca, in Veneto come in Italia, la generazione degli anni Quaranta perché – dice De Michelis – la neo-avanguardia prima e il ’68 poi pretesero di sottrarre alla narrativa i temi dell’esperienza.
Di più, nel Veneto è mancato il racconto delle donne, troppo impegnare a lavorare. Non è un caso che le scrittrici venete siano per lo più anziane, professoresse in pensione che attingono alle memorie familiari perché il passato non vada disperso, come ha fatto Antonia Arslan.